Il profumo avvolgente della zuppa di pesce ha accompagnato abitualmente le mie estati; mia madre, camogliese e buona conoscitrice delle specie di pesce adatte a questa preparazione, si dedicava alla zuppa come a un rito e serviva in ciotole di coccio un sughino saporitissimo in cui nuotavano crostacei, molluschi e pesci dalle carni bianche e morbide. La mia proposta affonda in quei ricordi, ma, per eliminare la fastidiosa presenza delle lische, utilizza pesce sfilettato; frullando e setacciando tutto ciò che si impiega per la salsa, crea una crema che, caldissima, inonda triglie e crostacei crudi: il contrasto cotto – crudo, caldo – freddo (suggeritomi da una preparazione di Chicco Cerea) procura sensazioni gustative nuove.CONTINUA A LEGGERE